Arte. UNA STORIA LUNGA SECOLI. Artemisia Gentileschi

8 Luglio 2017 | Michela Nacca

di Avv. M. Nacca


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Gli avvenimenti accaduti di recente in Puglia ed a Pimonte ci richiamano altri stupri di ragazze, o bambine, seguiti dall’ isolamento sociale delle vittime e delle loro famiglie, ree di averle difese.

In una cultura fortemente maschilista, la donna è preda e l’uomo, cacciatore dalla notte dei tempi, agli occhi dei propri concittadini non compie nulla di male o estraneo a quella che viene quasi considerata una “legge di natura”, che riduce l’uomo ad una bestia.

La storia di Artemisia Gentileschi ne è un esempio.

« … che qui non v’è nulla di sadico, che anzi ciò che sorprende è l’impassibilità ferina di chi ha dipinto tutto questo ed è persino riuscita a riscontrare che il sangue sprizzando con violenza può ornare di due bordi di gocciole a volo lo zampillo centrale! Incredibile vi dico! Eppoi date per carità alla Signora Schiattesi – questo è il nome coniugale di Artemisia – il tempo di scegliere l’elsa dello spadone che deve servire alla bisogna! Infine non vi pare che l’unico moto di Giuditta sia quello di scostarsi al possibile perché il sangue non le brutti il completo novissimo di seta gialla? Pensiamo ad ogni modo che si tratta di un abito di casa Gentileschi, il più fine guardaroba di sete del ‘600 europeo, dopo Van Dyck
(Roberto Longhi, Gentileschi padre e figlia, 1916)

Vale la pena leggere la sua storia https://www.enciclopediadelledonne.it/biografie/artemisia-gentileschi/

dipinto presente al Museo dell’Arte di NYC
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