di Avv. Michela Nacca Presidente Maison Antigone
Siamo rimaste allarmate dinanzi agli appelli lanciati via social dalla mamma romana Laura M. sicché abbiamo deciso di farci promotrici in data odierna di una Petizione rivolta al pubblico intitolata “Giù le mani dal figlio di Laura!”, pubblicata sul Portale Change.org (vai al link).
Attraverso la Petizione, aperta alla sottoscrizione di chiunque abbia a cuore la sorte ed il benessere dei bambini, CHIEDIAMO al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Ministro della Giustizia Bonafede, al Presidente del Tribunale per i Minori di Roma di FERMARE L’ENNESIMA SOTTRAZIONE FORZOSA DI UN BAMBINO ALLA SUA CASA, AI SUOI AFFETTI, ALLA SUA MAMMA LAURA M.
SI TRATTA DI UNA SOTTRAZIONE, l’ennesima, CHE STA PER ESSERE CONSUMATA IN NOME DI UN FALSO COSTRUTTO DENOMINATO “ALIENAZIONE GENITORIALE”: IL PRODOTTO DI UNA CULTURA ADULTOCENTRICA E VIOLENTA.
Da anni nei Tribunali di tutta Italia stiamo assistendo al perpetuarsi di violenze contro le madri, non più solo consumate tra le quattro mura domestiche ma ormai agita anche nelle aule giudiziarie e fattasi istituzionale, grazie ad una normazione (L. 54/2006) frutto di una attività legislativa e giurisprudenziale espressione di una cultura che si va facendo sempre più adultocentrica, profondamente misogina e violenta, indifferente alle sofferenze dei minori.
La stessa cultura che ha dato forma agli articoli 17 e 18 contenuti nel DDL 735 (anche detto “ddl Camerini -Pillon -Mazzola -Vezzetti- Pingitore” dai nomi di coloro che ne hanno rivendicato la paternità totale o parziale) che questo escamotage legale “ruba-bambini” della “alienazione” o “estraniazione” vorrebbero introdurre addirittura per legge!
Una stortura così grave che, insieme ad altre, indurrà tra pochi giorni, il 10 novembre p.v., migliaia di donne e uomini a scendere nelle piazze italiane per manifestare contro.
Centinaia di minori, anche in tenera età, grazie a CTU completamente aderenti al costrutto ideologico della “alienazione genitoriale”(gia’ denominata PAS e ridefinita “estraniazione” dall’art.17 del DDL 735, per farne dimenticare le losche origini gardneriane!), vengono sottratti dai Tribunali italiani alle loro madri non perché queste siano delle assassine, non perché abbiano commesso atti di pedofilia o abusi sui loro figli, ma solo ed esclusivamente per il semplice fatto che questi figli presentano atteggiamenti di forte difesa, di sé e/o della madre, manifestando terrore e rifiuto verso il padre!
Nei Tribunali oggi sempre più spesso accade che non venga più indagata la motivazione del rifiuto del bambino, né sembrerebbe importare più ad alcun Giudice o CTU capire se il rifiuto di un minore sia frutto di un grave abuso fisico e/o psicologico commesso dal genitore rifiutato! Spesso neppure più si indaga la personalità dei genitori, perché si preferisce la difesa del diritto adultocentrico alla bigenitorialità, da tutelare sempre e comunque, anche dinanzi gravi comportamenti di violenza genitoriale e patologie psichiche!
Nei Tribunali Italiani verifichiamo come, sull’altare della difesa del diritto indiscriminato degli adulti alla bigenitorialità, sempre più spesso si consuma il sacrificio dei diritti essenziali dei figli minori: il loro diritto alla salute, alla libertà, alla salvezza, financo quello alla tutela dalla violenza fisica e psicologica!
E’ grave cio’ che sta per accadere al figlio di questa mamma romana, che il 6 novembre 2018 tramite un video ha lanciato un grido di aiuto a tutte le donne e gli uomini di buona volontà cioe’ quanto gia’ purtroppo sperimentato da molte altre donne: in primis dalla mamma del piccolo Federico Barakat, da Federica Puma e la piccola Beatrice, da tante altre…. ossia un bambino di soli otto anni, per di più portatore di una malattia autoimmune cronica e invalidante che pone a rischio la sua salute e la sua stessa vita, a rischio aggravamento dalle conseguenze imprevedibili (come lo sono tutte le malattie autoimmuni!) ad ogni minimo stress, per la quale già assume costantemente farmaci, verrà presto sottratto con la forza alla sua casa, al suo ambiente domestico, alla sua mamma alla quale è legatissimo e verrà messo in una casa famiglia, con proibizione di vedere e anche solo sentire telefonicamente la madre!
Il tutto perché la mamma non sarebbe riuscita a ristabilire un rapporto sereno tra il figlio ed il padre!
Un concetto ed una pretesa inconcepibile che ci riporta indietro di 60 o 70 anni: quando tra padre e figli non esisteva alcun genere di relazione affettiva ed ogni comunicazione culturalmente veniva mediata dalle madri, per il rifiuto o l’incapacità paterna a comunicare, cosicché risultava scontato, anche se già profondamente ingiusto, imputare alle donne eventuali carenze del rapporto padre-figli!
Una pretesa che oggi, con la consapevolezza scientifica e giuridica a cui si è giunti, non può più accettarsi, rimanendo espressione di quel mondo e di una cultura patriarcale e misogina che avremmo voluto veder ormai finita da tempo: una pretesa che peraltro MORTIFICA E CONTRADDICE LO STESSO PRINCIPIO DI BIGENITORIALITA’ CHE DICE INCOERENTEMENTE VOLER AFFERMARE E DIFENDERE!
Sara’ cosi che, a giorni, a causa di tal pretesa dal sapore pregiudiziale e discriminante, questo bambino non avrà alcun punto di riferimento sicuro intorno a sé!
Non sappiamo e non vogliamo indagare i motivi per i quali questo bambino sembrerebbe rifiutare un genitore. Le sedi opportune valuteranno la coerenza, con i principi costituzionali e le Convenzioni internazionali in materia, delle conclusioni peritali a cui il Tribunale dei Minori è giunto (oggi 7 novembre 2018 a quanto ci consta ancora non fatto proprio dal Giudice incaricato), non spettando certo a noi queste disamine.
Tuttavia al di là degli atti processuali, ciò che interessa tutti noi è ribadire con forza che il rifiuto di un bambino verso l’altro genitore, specie se radicale e grave, non può essere semplicemente PRESUNTO come conseguenza di una manipolazione materna, assolutamente rimasta non dimostrata né dimostrabile, perché illogica, irragionevole e scientificamente infondata… e come tale tautologica!
Un bambino perfettamente integrato in vari contesti sociali, come ci risulta il figlio di Laura, NON DOVREBBE ESSERE CONSIDERATO un bambino abusato dalla madre, così da giustificare provvedimenti cosi gravi da non essere stati adottati neppure in casi di genitori macchiatisi di reati gravi come il figlicidio!
NON SI PUO’ sottrarre un bambino al suo mondo ed ai suoi affetti, NON SI PUO’ traumatizzare allontanandolo dalla madre, che egli riconosce come genitore accudente sicuro, né deve essere posta in pericolo la sua salute fisica e psicologica PER COLPA DEI GENITORI, O DI UNO FRA QUESTI, e ciò NON PUO’ E NON DEVE ESSERE FATTO NEPPURE DALLE ISTITUZIONI: SOPRATTUTTO DA QUELLE PREPOSTE ALLA TUTELA DEL BENESSERE DI QUELLO STESSO BAMBINO!
LE ISTITUZIONI ED I TRIBUNALI NON DEVONO FARSI STRUMENTO DI PERSECUZIONE DEI BAMBINI!
VI CHIEDIAMO DI FiRMARE TUTTI!