di S. D’Aquilio
La semplicità vincente
In una sera d’estate capita di avere una sorpresa inaspettata come è successo a me quando mi sono ritrovata catapultata dentro il film “Sole cuore amore” mandato in onda su Rai3 qualche sera fa.
La storia è quella di due ragazze, due amiche che hanno vite molto diverse e che, ognuna a modo proprio, cercano di sopravvivere fra le mille difficoltà quotidiane. Ciò che riesce a fare il regista Daniele Vicari, in quest’opera drammatica, è rendere perfettamente l’dea della semplicità di una vita travagliata, quasi la sua tragica banalità. Infatti una delle due protagoniste ha una vita routinaria molto complessa, piena di difficoltà economiche ed è una mamma di quattro bambini che si spezza letteralmente la schiena per cercare di arrivare a fine mese. Lavora in un bar che si trova a due ore di viaggio dalla città nella quale vive e che raggiunge su dei mezzi pubblici che tutti i romani hanno facilmente riconosciuto, guardando questo film. Tutta la trama si sviluppa raccontando le giornate di questa giovane mamma: le sue delusioni le sue speranze sono appena accennate nei dialoghi con il marito, disoccupato in eterna ricerca di occupazione che, però, pare non trovare o comunque non cercare veramente fino in fondo.
Lei torna a casa sempre di sera, quando i figli sono addormentati ed esce la mattina presto, prestissimo, quando i bambini ancora dormono. Però colpisce la solarità di questa ragazza che al lavoro dà il meglio di sé, parla allegra con i clienti, è gentilissima con tutti i frequentatori del bar nel quale lavora e con la propria collega: una ragazza di origini marocchine che studia e si mantiene da sola. Ci si affeziona a questa mamma, ci si immedesima nella sua vita forse proprio perché è una vita che vediamo tutti i giorni sulla metropolitana di Roma e sulle metropolitane di tutto il mondo.
Il regista riesce a rendere perfettamente anche la forza, la tenacia, il coraggio di queste donne perché tutte hanno qualcosa per cui combattere nella loro vita semplice, nel loro barcamenarsi quotidiano. Vicari riesce talmente bene in quest’opera che si resta inchiodati sul divano a guardare minuto dopo minuto il film senza aspettarsi colpi di scena sensazionali, sapendo benissimo che quello che si sta guardando è la vita della finestra del palazzo di fronte; né più né meno. Proprio per questo motivo, forse, si resta attoniti, pietrificati, basiti ed addolorati per il finale di questa narrazione delicata, cruda ma piena di sentimenti. Si resta letteralmente travolti dalla tragedia ed anche stupiti proprio come se tutto ciò che si guarda accadesse ad una vicina di casa. Un film davvero imperdibile, magistrali le interpretazioni delle protagoniste che riescono a dipingere perfettamente delle anime femminili forti, inquiete ma generose.