NOVITA’ PER LE VITTIME DI ABUSI E VIOLENZA DOMESTICA DALLA #CommissioneEuropea !
la Commissione UE propone maggiori tutele affinché le #vittime siano informate dei loro #diritti e dispongano delle #risorse per denunciare.
La Commissione UE, il 12 luglio 2023, ha presentato una proposta volta a modificare la #direttiva 2012/29/UE che istituisce #normeminime in materia di diritti, #assistenza e #protezione delle #vittime di reato e che sostituisce la #decisionequadro 2001/220/GA.
La Commissione propone un #aggiornamento della #direttiva del 2012 al fine di garantire una chiara #informazione per le vittime dei loro #diritti e della sussistenza delle #risorse necessarie per denunciare un reato.
Punto di forza della proposta, che s’inserisce nella #Strategia sui diritti delle vittime 2020-2025, è il rafforzamento della #tutela delle #donne vittime di #violenza.
La proposta presentata dalla Commissione UE il 12 luglio 2023 andrà a modificare la #direttiva 2012/29/UE che istituisce norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato e che sostituisce la decisione quadro 2001/220/GA (recepita in #Italia con il d.lgs. n. 212/2015).
Con tale proposta, la Commissione UE definisce una serie di misure volte a migliorare la capacità delle vittime di esercitare i loro diritti nel quadro della direttiva sui diritti delle vittime, strumento orizzontale principale in tale materia e stabilisce un catalogo di diritti, tra cui :
–il diritto all’informazione,
-il diritto all’assistenza
– alla protezione in base alle esigenze individuali delle vittime,
– i diritti procedurali
–e il diritto di ottenere una decisione sul risarcimento da parte dell’autore del reato a conclusione del procedimento penale.
L’adozione della direttiva sui diritti delle vittime nel 2012 ha rappresentato uno sviluppo cruciale nel rafforzamento dei diritti delle vittime e della #giustizia, svolgendo un ruolo fondamentale nella creazione di uno spazio europeo di #libertà, #sicurezza e #giustizia.
Tuttavia, sono state individuate diverse #lacune nella sua applicazione concreta, che la revisione della direttiva ha lo scopo di affrontare.
Pertanto, alla luce di tali carenze, la Commissione UE propone un #aggiornamento della direttiva del 2012.
Tale tutela rafforzata prevede per le vittime anche
una #lineatelefonica verde universale di sostegno con un numero valido in tutta Europa (digitando il 116 006)
e un #sitoweb che consenta anche chat ed e-mail.
Caposaldo della proposta, che s’inserisce nella Strategia sui diritti delle vittime 2020-2025, è indubbiamente, il rafforzamento della tutela delle #donne poiché la direttiva si applicherà in aggiunta alla proposta di direttiva sulla violenza contro le donne.
La #proposta, modificando il precedente quadro normativo, ritiene necessario ridisegnare il diritto al #risarcimento, che non deve essere oggetto di un procedimento separato, affinché le vittime ottengano il pagamento immediatamente dopo la #sentenza.
Inoltre, lo Stato dovrebbe procedere al #risarcimento tempestivo alla vittima, con successiva azione di rivalsa sull’autore del reato.
Rimane ferma la possibilità per le vittime di reati in altri Stati extra-UE di sporgere denuncia nel Paese di residenza.
Saranno poi le autorità di questo Stato a trasmetterle allo Stato UE dove il reato è stato commesso.
A ciò si aggiunge una maggiore possibilità per le vittime di partecipare ai procedimenti penali in teleconferenza, opzione limitata nella direttiva 2012/29 alla sola raccolta di prove da parte delle vittime nei casi transfrontalieri, ma – con la nuova proposta- si estenderà alla partecipazione nel procedimento penale.
Inoltre, la proposta della Commissione contiene la richiesta agli Stati di garantire misure di sicurezza
parametrate a persone particolarmente vulnerabili come minori, anziani, individui con disabilità e vittime di reati d’odio.
Si introduce anche una norma che impone di consentire di denunciare i reati attraverso le nuove tecnologie dell’informazione.
Oltre a un potenziamento delle misure per le vittime #minorenni, l’art. 23 della proposta richiede agli Stati di applicare misure di protezione come la presenza continua o temporanea delle autorità di polizia, gli ordini di interdizione, di restrizione o di protezione.
Se il reato coinvolge il titolare della responsabilità genitoriale, gli Stati dovranno ritenere in primis l’interesse superiore del minore.
La proposta della Commissione UE passerà ora all’esame del Parlamento e del Consiglio UE.
(Fonte: IUS/UE E INTERNAZIONALE)